E' passato un altro anno, tempo bilanci e considerazioni, tempo di buoni propositi e desideri.
In realtà credo che non ne farò, i buoni propositi non li ho mai rispettati e quanto ai bilanci, ho già la tendenza a rimuginare troppo sulle cose che accadono, perciò, consapevole di quanto di bello e brutto c'è stato, saluto il 2013 e va bene così.
C'è un ricordo della mia infanzia che in questi giorni riaffiora spesso.
Avevo circa cinque o sei anni, passeggiavo una domenica mattina in paese con mio padre che mi aveva comprato qualcosa, forse figurine. Dovevo aver espresso il mio malcontento per non aver avuto altro e iniziato a fare considerazioni sulla ricchezza e sul come sarebbe stato bello avere tanti soldi per comprare tutto quello che avrei voluto.
Mio padre tenendomi per mano mi disse: "La ricchezza più grande è l'affetto".
Forse c'è qualcosa che non posso evitare di "propositare", per quanto io voglia semplicemente respirare la vita a pieni polmoni, non posso fare a meno di pensare a quelle parole in questi giorni di chiusura e riapertura dei conti.
In fondo è così, non c'è tesoro più grande degli affetti e senza questi non andiamo da nessuna parte.
Ok. Allora un punto fermo dell'anno che verrà sarà questo: ricordarmi sempre della ricchezza più grande, quella che allora mi ha insegnato mio padre e che ancora oggi mi insegna tutte le volte che perdona e dimentica, tutte le volte che pone gli affetti autentici al di sopra di ogni incomprensione, diverbio, o dolore passato.
In realtà credo che non ne farò, i buoni propositi non li ho mai rispettati e quanto ai bilanci, ho già la tendenza a rimuginare troppo sulle cose che accadono, perciò, consapevole di quanto di bello e brutto c'è stato, saluto il 2013 e va bene così.
C'è un ricordo della mia infanzia che in questi giorni riaffiora spesso.
Avevo circa cinque o sei anni, passeggiavo una domenica mattina in paese con mio padre che mi aveva comprato qualcosa, forse figurine. Dovevo aver espresso il mio malcontento per non aver avuto altro e iniziato a fare considerazioni sulla ricchezza e sul come sarebbe stato bello avere tanti soldi per comprare tutto quello che avrei voluto.
Mio padre tenendomi per mano mi disse: "La ricchezza più grande è l'affetto".
Forse c'è qualcosa che non posso evitare di "propositare", per quanto io voglia semplicemente respirare la vita a pieni polmoni, non posso fare a meno di pensare a quelle parole in questi giorni di chiusura e riapertura dei conti.
In fondo è così, non c'è tesoro più grande degli affetti e senza questi non andiamo da nessuna parte.
Ok. Allora un punto fermo dell'anno che verrà sarà questo: ricordarmi sempre della ricchezza più grande, quella che allora mi ha insegnato mio padre e che ancora oggi mi insegna tutte le volte che perdona e dimentica, tutte le volte che pone gli affetti autentici al di sopra di ogni incomprensione, diverbio, o dolore passato.