mercoledì 29 gennaio 2014

#52weekprojectquotes 5/52




“E' la normalità la vera rivoluzione.” 
Veronica - Daniela Piazza
Dal film "L'ultimo bacio"





Tanto "turbamento" mi ha scatenato negli anni questa citazione; a seconda del momento storico o di quello che stavo vivendo i pensieri sono stati sempre diversi.
Potrei scrivere per ore per contestualizzarla nella mia vita, ma scelgo di non farlo. La lascio qui, per voi che leggete. Fatela vostra se volete, o passate oltre, a voi la scelta.

lunedì 27 gennaio 2014

Delizie di Stagione

Conoscete il Kumquat? Io no, non lo conoscevo, non con questo nome almeno. Conoscevo il mandarino cinese, che poi ho scoperto essere la stessa cosa.
Si tratta di un albero sempreverde di origine appunto cinese, ma comunque molto diffuso in Italia, il cui frutto, che porta lo stesso nome dell'albero, è usato principalmente per marmellate e canditi, ma fidatevi se vi dico che è eccezionale per la preparazione di liquori dal gusto particolare.
In questo periodo il frutto è pronto per essere utilizzato per le marmellate ed è proprio questa ricetta che oggi vorrei condividere, dato che lo scorso anno mi ha dato grandi soddisfazioni.
Confesso di non aver mai visto in vendita i frutti dei mandarini cinesi, ma è molto facile trovarli trattandosi di una pianta presente in molti giardini, spesso solo come pianta ornamentale.
Comunque se riuscite a procurarveli e soprattutto se avete un po' di tempo a disposizione provate a realizzarla, non ne rimarrete delusi.




Occorreranno:
mandarini cinesi
zucchero di canna ( un terzo del peso della frutta)
una baccello di vaniglia.

Lavate i mandarini cinesi e lasciateli in una ciotola piena d'acqua per non meno di 8-10 ore, avendo cura di cambiare l'acqua un paio di volte, questo per attutirne il sapore amarognolo.




Dopo, armatevi di tanta pazienza e tagliateli a rondelle avendo cura di togliere tutti, ma dico proprio tutti i semini. Non buttateli però, metteteli in una garzina chiusa a mo' di sacchettino con un po' di spago da cucina, servirà durante la cottura della marmellata, perché i semini rilasceranno la loro naturale pectina.
Prendete il baccello di vaniglia, incidetelo con un coltellino affilato, raschiate i semini all'interno e uniteli alla frutta in un tegame dal fondo spesso con lo zucchero di canna e il sacchettino con i semini.
Cuocete a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto; a cottura quasi ultimata togliete il sacchettino, date una passata di minipimer e lasciate sul fuoco fino a quando la prova piattino decreterà la giusta densità.
Conservate in barattoli precedentemente sterilizzati, fateli raffreddare a testa in giù per favorire l'effetto sottovuoto e se volete essere un po' più sicuri, fateli poi bollire per una ventina di minuti.




Una volta raffreddati i barattoli la marmellata è pronta da mangiare.
Una mia collega mi ha raccomandato di gustarla in abbinamento a yogurt e ricotta di bufala, sembra essere una vera prelibatezza. Io non ho ancora provato, che dite mi devo fidare?

venerdì 24 gennaio 2014

VdL - Solo le montagne non si incontrano mai

"Nei tempi in cui viviamo, nell'era della globalizzazione le comunicazioni sono più semplici e veloci,solo le montagne non s'incontrano mai. Gli esseri umani oggi possono farlo.
 Se c'è la volontà, c'è anche una possibilità."


Ho comprato il libro in versione digitale (ebbene sì, mi sono convertita al kindle) incuriosita dal titolo e dall'autrice, Laura Boldrini, attuale Presidente della Camera. Avevo voglia di leggere di questa esperienza che nulla aveva a che vedere con il suo incarico politico, e tutto sommato non sono rimasta delusa.
Il libro racconta la storia vera di una ragazza somala a seguito del trasferimento dell'ospedale da campo italiano in cui era ricoverata, nel quale era stata portata gravemente ammalata dal padre, che però non era più stato in grado di raggiungerla.
Una storia di amore e di ricerca.
L'amore di  un padre, Mahad, che pur non avendo notizie della figlia non si arrende e non potendo lasciare il campo da rifugiati in cui è costretto a vivere, parla della figlia ad ogni volontario umanitario italiano che giunge nel suo campo, convinto che Murayo sia ancora viva e che gli italiani non l’avrebbero mai abbandonata per strada e senza cure.
L'amore di un padre che trova finalmente la serenità quando riabbraccia la sua bambina e vede che è stata cresciuta nel migliore dei modi, ringraziando il maresciallo italiano che l'aveva accolta con sé per averle dato una nuova famiglia ed un futuro.
La ricerca di Murayo che parte per il viaggio più importante della sua vita, quello per ritrovare il padre naturale, per capire il perché del suo abbandono. Un uomo per sentirsi davvero libero deve necessariamente conoscere le sue radici e forse Murayo ancora non sa che in quel viaggio ritroverà se stessa, e sarà libera così di andare avanti per il suo cammino.







                           Con questo post partecipo al Venerdì Del Libro di HomeMadeMamma 


mercoledì 22 gennaio 2014

#52weekprojectquotes 3/52 e 4/52

Prosegue il cammino alla ricerca delle parole significanti della mia vita. Anche questa volta due citazioni perché ho fatto un po' di confusione con le settimane...ne avevo persa una per strada!

La prima viene da un film molto leggero, la classica commedia romantica americana, che ogni tanto però fa bene vedere perché permette allo spirito di alleggerirsi...e poi anche in questi film si possono trovare delle chicche in grado di fare la differenza.


"Guardateci, sempre di corsa di qua e di là, sempre di fretta, sempre in ritardo..Non siamo la razza umana, ma razzi umani. Però, a volte rallentiamo quanto basta perchè tutti i pezzetti del mosaico vadano al posto giusto. Così il destino diventa magia. E tu non sei più solo. A volte, in mezzo a tanta casualità, accade qualcosa di inaspettato, che ci dà la spinta ad andare avanti. E se devo dirla tutta, sto cominciando a pensare, sto cominciando a sentire, che dopo tutto anche questa eterna corsa ha un senso."


Wally Mars (Jason Bateman


Dal film Due Cuori e Una Provetta


E poi c'è il mio mito musicale, Ligabue, e di lui leggerete parecchio qui, visto che tante emozioni in passato mi ha regalato.

"E ti sei opposto all’onda
ed è li che hai capito

che più ti opponi e più ti tira giù.

E ti senti ad una festa

per cui non hai l’invito

per cui gli inviti adesso falli tu."


Ligabue - Metti in circolo il tuo amore
Radiofreccia (colonna sonora), 1998


Buona settimana di parole importanti a tutti voi!

venerdì 17 gennaio 2014

VdL - Se per un anno una lettrice

" Siamo ciò che amiamo leggere e quando dichiariamo di amare un libro ammettiamo che rappresenta davvero alcuni aspetti di noi stessi, sia che ci struggiamo per il romanticismo o che bramiamo l'avventura  o che siamo segretamente affascinati dal crimine. " 
 "Ci sono così tanti libri che aspettano di essere letti, così tanta felicità da trovare, così tante meraviglie che attendono di essere svelate."
                                                                                              N. Sankovitch

In questo libro, l'autrice parla del suo rapporto con i libri e la lettura e di come cerca di superare il dolore per la perdita della sorella: leggere un libro al giorno per un anno.
Mi sono chiesta spesso da quando l'ho letto come deve essere riuscire a staccarsi dalla famiglia, dalle incombenze , dal resto del mondo e dedicarsi ad un progetto come questo. Non riesco ad immaginarlo, non riesco a credere di poterlo fare...ma mi piacerebbe, talvolta mi sono anche chiesta se fosse possibile leggere libri per lavoro.
Il senso di estraniazione che provo con i libri quando mille ansie mi assalgono è decisamente terapeutico...come un anno fa. Stavo già attraversando un periodo delicato di cambiamenti sul lavoro, quando mio padre è stato male, ed io lontana e con l'impossibilità di muovermi vivevo per la seconda volta il mio incubo ricorrente, quello di perderlo.
In quei giorni poche cose mi donavano un po' di pace, una tra queste la lettura serale, quei pochi minuti di isolamento in cui consapevolizzavo l'immenso valore di ciò che in un libro si può trovare: consigli, insegnamenti, emozioni, a volte solo puro e semplice svago, ma in ogni caso sempre quello di cui c'è bisogno.
Ho trovato la storia della Sankovitch un inno alla lettura, un invito a leggere sempre di più, a cercare nei libri le risposte, a cercare noi stessi, un dono da farsi, perché a prescindere dalle storie, ogni libro lascia un segno, a volte ci cambia la vita, altre volte non riusciamo a coglierlo nell'immediato, ma arriva prima o poi il momento in cui quel messaggio emerge dopo aver sedimentato in qualche parte profonda del nostro cuore.


"Avere sempre un libro con sé. Leggere mentre si aspetta. Leggere mentre si mangia.
 Leggere mentre ci si esercita. Leggere prima di andare a letto. Leggere prima di uscire dal letto.
 Leggere invece di aggiornare FB. Leggere invece di guardare la Tv. Leggere invece di passare l'aspirapolvere. Leggere mentre si passa l'aspirapolvere. Leggere con un gruppo di lettura.
 Leggere con i bambini. Leggere con il gatto. Leggere con il cane. Leggere con un programma.
 Avere sempre un libro con sé."
Da Read All Day, il sito dell'autrice




Con questo post partecipo al Venerdì Del Libro di HomeMadeMamma 

mercoledì 15 gennaio 2014

#52weekprojectquotes

Vi ricordate il diario dell'adolescenza? Magari la Smemo, quel libro sacro dove si scrivevano poesie, frasi, dediche e canzoni, tutto tranne i compiti da fare a casa.
Ecco oggi mi piacerebbe poterne sfogliare una a caso di quegli anni, sarei curiosa di vedere cosa vi avevo trascritto, sarebbe bello poter fare un'analisi di quella che ero, fare un tuffo nei miei pensieri di allora, nei miei desideri...
Purtroppo non ne conservo neanche una di quelle agende, sono state distrutte dalla sottoscritta in un impeto di rabbia post-adolescenziale, peccato.
Comunque, stamattina ho letto questo post di Anna e ho avuto istantaneamente voglia di mettermi in gioco, di prendere un impegno settimanale, di scavare nei meandri della memoria, di cercare tra i miei appunti sparsi nei cassetti quelle frasi, quelle parole che hanno lasciato un segno, che mi hanno aiutato a trovare "la via", che hanno risposto ad un quesito irrisolto della mia vita, che semplicemente mi hanno ispirato.
Ogni mercoledì condividerò con voi qui sul blog le mie parole con l'hastag  #52weekprojectquotes, le lascerò andare libere nell'etere, libere di rispondere a chiunque.

Essendo già al secondo mercoledì di gennaio, mi tocca recuperare una settimana e perciò beccatevi le mie prime due perle di saggezza (mie si fa per dire!).

 #52weekprojectquotes 1/52

Non esistono scorciatoie a nulla: non certo alla salute, non alla felicità o alla saggezza.
 Niente di tutto questo può essere istantaneo. 
Ognuno deve cercare a modo suo, ognuno deve fare il proprio cammino, perché uno stesso posto può significare cose diverse a seconda di chi lo visita.
                                                                                                   
                                                                       Tiziano Terzani - Un altro giro di giostra

#52weekprojectquotes 2/52

Se un sogno è il tuo sogno, quello  per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene.
 Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione.
                                       
                                                                        Massimo Gramellini - Fai bei sogni


Con questo post partecipo al  #52weekprojectquotes di Anna - Tra Rock e NinnaNanne

giovedì 9 gennaio 2014

Noi, Lei, l'Altro

Ovvero la nostra storia con il ciuccio.
Una storia poco lineare quella tra Siria e il famoso tappo di gomma. La scintilla tra loro non è scoccata subito. Per tutto il suo primo anno di vita la piccola ne ha fatto tranquillamente a meno nonostante io provassi a darglielo con la speranza che sortisse il tanto sperato effetto calmante e/o soporifero.
Intorno ai sei/otto mesi la piccola ha scelto come suo oggetto transizionale un lenzuolino da carrozzina (per non so quale motivo) e poco alla volta lo ha accompagnato al ciuccio nel momento della nanna.
E' stato però con l'inizio del nido che questo rapporto si è consolidato. Durante le prime settimane le educatrici dovendo gestire orde di lattanti urlanti, ahimè hanno fatto largo uso del ciuccio come mezzo di consolazione e se per alcuni bambini la cosa non ha avuto particolari controindicazioni, per noi è iniziata lentamente la dipendenza.
Da principio non ci davamo peso, passerà ci ripetevamo, è solo una fase...ma dopo qualche mese ci siamo resi conto che senza "tutto e titto" eravamo spacciati!
Per un po' abbiamo continuato ad assecondare questa sua esigenza senza porci troppi problemi, eravamo arrivati ai due anni e pensavamo che in fondo potevamo lasciarla stare, essendo ancora piccola, e poi al nido non lo usavano più, se non nel momento del riposino pomeridiano.
Passano i mesi e la dipendenza si trasforma in ossessione. La ricerca dell'agognato bene inizia non appena si varca la soglia di casa, ma anche fuori le cose non vanno meglio dato che ogni piccolo malumore o capriccio è seguito dalla ricerca del ciuccio per consolarsi.
La cosa diventa preoccupante e noi, non volendo renderle il distacco traumatico, iniziamo a sentirci un tantino incapaci di gestire la situazione, ...che fare? Proviamo a raccontarle di una famosa fatina che porta regali ai bimbi che lasciano il ciuccio sotto il cuscino, ma nulla, lei piange chiedendo di non farla venire...
Passa un'altra estate, si riparte con la scuola materna, arrivano momenti difficili durante l'inserimento ed io ancora tentenno, "adesso non ce la faccio", "è troppo nervosa in questo periodo", "non traumatizziamola ulteriormente", mi ripetevo in continuazione e lo ripetevo a mio marito.
E poi è arrivata l'illuminazione....lo regaleremo a Babbo Natale!
Iniziamo a spiegarle con un largo anticipo che adesso è grande e che Babbo Natale non può portare regali ai bimbi di tre anni che usano ancora il ciuccio...poi scriviamo la letterina nella quale comunichiamo all'omone barbuto l'impegno solenne ad abbandonarlo e alla fine arriva la sera della vigilia.
Dopo una giornata di tentennamenti, di "ciucciate" sfrenate, giunge il momento di preparare lo spuntino per il Babbo. Io, mamma piena di dubbi, ricevo il mio schiaffo morale: con gli occhi gonfi di lacrime trattenute, la mia Siria si toglie il ciuccio dalla bocca e lo lascia accanto al piattino con i biscotti e, con una compostezza che poco s'addice ad una bimba della sua età, mi abbraccia e va a dormire con la nonna.
Niente pianti, niente sceneggiate, niente notti insonni.
In verità quella che non ha dormito sono stata io, per la forte emozione e l'immensa tenerezza provata nel vederle compiere un gesto così difficile in un modo così maturo...

Aniway, se ho scritto tutta questa storia è stato solo per lasciare un messaggio di solidarietà a tutte quelle mamme (ammesso che ce ne siano) che hanno difficoltà nel far abbandonare il ciuccio ai propri bambini. Nell'ultimo anno mi sono sentita una vera inetta per questo motivo; temendo il giudizio di chi come al solito parla a sproposito e non conosce il detto "chi si fa i ..... suoi campa cent'anni", mi sono crucciata inutilmente, quando in realtà l'unico problema era trovare il nostro momento giusto.
Ormai credo di aver imparato che non esiste miglior metodo nell'affrontare una nuova tappa con i figli del far combaciare la nostra più opportuna predisposizione d'animo con il loro momento giusto. Stop.

P.S. Se siete arrivati a leggere fin qui...Grazie!


lunedì 6 gennaio 2014

In Questi Giorni...

In questi giorni la casa ha indossato il vestito delle feste, i ritmi sono stati lenti, e ci siamo goduti la famiglia.
E' arrivato l'inverno ed abbiamo rinnovato il nostro albero delle stagioni. Un piccolo nuovo progetto per avviare Siria all'osservazione della natura e delle sue variazioni. Era tanto che annotavo gli spunti che la rete offriva, cercavo solo l'input decisivo, il momento in cui un oggetto qualsiasi, un materiale recuperato mi avessero dato la spinta giusta. 



In questi giorni abbiamo visitato più volte il nostro presepe preferito ma anche il Villaggio di Babbo Natale che piace sempre a grandi e piccini.  





Mani sapienti hanno preparato gli struffoli per il cenone della vigilia di Natale e mani meno sapienti (le mie) hanno apparecchiato una tavola semplice ma con tanto rosso. Ho preso spunto dai lavori di Silvia per realizzare i miei primi segnaposto natalizi, con un piccolissimo aiuto della mia follettina sfaticata e utlizzando tutti materiali di recupero.




In questi giorni la mia bambina è diventata un po' più grande, ha regalato a Babbo Natale una cosa a cui teneva molto ed ha ricevuto tanti doni e una bella letterina direttamente dall'omone barbuto. Tanti giochi hanno invaso la nostra casa ma anche tanta bellissima confusione, tanti momenti in famiglia e tanto calore.





In questi giorni abbiamo preso il treno e siamo andati tutti insieme a fare una veloce gita a vedere le Luci d'Artista, a perderci tra i vicoli della città camminando con il naso all'insù.






In questi giorni di festa, famiglia, amici, il pensiero è andato a chi non c'è più e a chi è lontano, la malinconia si è fatta sentire spesso, ma in fondo anche questo fa parte dello spirito del Natale, portare nel cuore il ricordo di chi si ama e che per i più diversi motivi non è con noi.

mercoledì 1 gennaio 2014

Il Futuro E La Bellezza


"Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.





 All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. 




È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore (Peppino Impastato)".




Auguri a tutti di un 2014 pieno di bellezza!
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