mercoledì 27 giugno 2012

Tre cartoline dalla mia Italia

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
(G. Mameli)


Alzi la mano chi conosce a menadito tutto l'inno nazionale. Avanti dite la verità...io in vita mia l'ho sentito una volta sola, e ahimè in occasione di una importante competizione sportiva internazionale. Diciamo che la cosa non è onorevole...lo spirito patriottico non ha nulla a che vedere con le Olimpiadi o con gli Europei di calcio. Però spesso ho la sensazione che si riesca a sentirsi popolo davvero solo in queste circostanze...triste...
Perché poi terminati i Mondiali torniamo a disprezzarci più o meno cordialmente e a non sentirci popolo...ad alimentare tensioni e campanilismi di vario tipo. E all'estero poi? Continuiamo ad essere derisi e additati, ad essere identificati con pizza e mandolino, mafiosi e mangiatori di spaghetti, popolo di fannulloni e imbroglioni.
Ma è davvero così? Certo le cronache non ci aiutano, la percezione che il nostro Bel Paese sia alla deriva è onnipresente, le considerazioni sul futuro dei nostri figli ci riempiono le notti insonni...
Ma ci sono tante cose  che vale la pena di salvare, luoghi da conoscere, persone da incontrare, realtà da scoprire, pietanze da assaggiare...
E allora per partecipare all'iniziativa di Monica ho cercato a lungo nel mio archivio fotografico e alla fine la scelta è ricaduta sulla Calabria, terra in cui sono cresciuta, che per molti anni mi ha tenuto in adozione. Ma ho scelto foto che non hanno nulla a che vedere con i soliti circuiti turistici, perché la Calabria non è solo mare, ma è anche montagne bellissime e borghi ahimè pressoché sconosciuti.
Ladies end Gentlemen eccovi le mie cartoline!





Civita. Borgo fondato verso la fine del XV secolo da comunità albanesi in fuga dalla loro terra d'origine, sulle strettissime gole del fiume Raganello, meta favolosa per un turismo di impronta storico-naturalistica, porta d'accesso privilegiata al Parco Nazionale del Pollino, il parco più grande d'Europa. 






Morano Calabro. Altro borgo suggestivo che sorge alle pendici del massiccio del Pollino. Inserito recentemente tra I borghi più belli d'Italia, e insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, per la sua pittoresca posizione geografica e per la pregevolezza delle opere artistiche custodite.




Orto di mio padre. Parlando della Calabria, non poteva mancare la cartolina con l'immagine dei filari di peperoni appesi ad essiccare, simbolo indiscusso della cucina calabrese e di una cultura culinaria unica al mondo e promossa a dovere dall'ormai famosa "Accademia del Peperoncino".


Con questo post partecipo all'iniziativa "Il senso dei miei viaggi" di Viaggi e Baci

venerdì 22 giugno 2012

Il tempo della maturità

Tempo di maturità. In questi giorni se ne parla molto. Come tutti gli anni.
Ne sono passati diversi da quel giugno del '95 in cui ero maturanda anche io, ed era tanto tempo che non mi soffermavo sui miei ricordi. L'altro giorno mentre guidavo verso casa, ascoltando distrattamente la radio qualcosa mi ha fatto tornare indietro, su alcuni dettagli.
In effetti non è che ricordi tantissimo di quei giorni, forse perché ero una tardo-adolescente non troppo felice o forse perchè negli anni che vennero ebbi spesso l'impressione che i tanti auguri e buoni auspici che tutti mi riservarono si erano tradotti in realtà in pesanti iatture...o forse ancora perché il tempo mitizza tutto e a volte è meglio così.
Ricordo l'ansia da cartucciera nascosta sotto la t shirt enorme, i litigi con la mia amica del cuore per colpa del suo fidanzato "st----o", la dichiarazione d'amore inaspettata del compagno di banco, il prof. di diritto che venne ad assistere al mio esame insieme alla profia di inglese, la canzone che trasmetteva la radio la mattina dell'orale (The Connels -  '74 '75) ... la felicità della fine e gli interrogativi sul futuro. Pochi dettagli insomma.
Poi però ho iniziato a pensare ai professori, quelli incontrati durante tutto il percorso delle superiori e ho cercato nei meandri della memoria per capire di chi di loro ho conservato qualcosa. Confesso che di alcuni non ricordo neanche il nome, ma al pensiero di altri ho provato emozione e commozione.
Il prof. di ragioneria, che da diversi anni non è più tra i vivi, burbero, vecchio stampo, molto all'antica, mi ha insegnato che non bisogna mai accontentarsi dei risultati ma aspirare sempre a qualcosa di più. Ero la sua preferita ma non per questo privilegiata, anzi, tartassata, interrogata continuamente. Una volta durante un compito in classe mi spostò alla cattedra e mi nascose dietro una pila di libri di testo per evitare che passassi il compito a qualcuno...
Sua moglie, prof di italiano e storia al biennio, vecchio stampo anche lei ma dolcissima, orgogliosa della sua Napoli di cui parlava sempre, che ci sfrantumava con le gare di verbi e le analisi logico, grammaticali, del periodo dei Promessi Sposi. Ecco i Promessi Sposi con lei li ho amati, conservo ancora nella mia libreria la versione scolastica di quegli anni, e mi sono appassionata allo studio della Storia.
Le professoresse di francese e inglese, una pseudo hippy la prima e una signora molto schietta la seconda, che cercarono più volte di farmi capire che la mia vera predisposizione era per le lingue straniere...
Il mitico professor "Grisù", il prof amico, disponibile fino all'impossibile, che durante la preparazione dell'esame ci fece creare dei gruppi di studio e che veniva a studiare con noi, nelle nostre case, gratuitamente,  per solo spirito di devozione al suo lavoro.
Non li ho più rivisti ma nel mio cuore ci sono e ci saranno sempre perché sono stati in modi diversi dei validi insegnanti, perché seppur tante nozioni sono andate perdute ciò che effettivamente è rimasto è quel che mi hanno insegnato della vita e che ho compreso solo molto tempo dopo, con la "maturità". Grazie, forse sareste fieri di me.

mercoledì 20 giugno 2012

Dichiarazioni

Domenica pomeriggio. Festa di compleanno dell'amichetto del nido. 
La mamma del festeggiato chiede a mia figlia :"Siria chi è il tuo fidanzato?" e Siria risponde "Papà".
Tralasciando lo sguardo carico di meraviglia della richiedente che forse si aspettava che rispondesse "Matteo", non vi sembra la più bella dichiarazione d'amore del mondo???
Ecco, mi sembra opportuno lasciare traccia di queste parole, per quando arriverà il giorno in cui le sentiremo dire "Papà ti odio!".

giovedì 7 giugno 2012

Perché mi piace....

...Peppa Pig.



Chi la conosce? Peppa è una maialina tanto graziosa che vive con la sua mamma, il suo papà e il suo fratellino George in una casetta carina su una bella collina ( e ho fatto anche la rima!).
Negli ultimi mesi ho iniziato a guardare qualche cartone animato con la mia bambina e questo mi è subito piaciuto per la grafica essenziale, a mio avviso adatta a dei bambini abbastanza piccoli, ma soprattutto per i contenuti che ho trovato molto educativi, e vi spiego perchè.
  • Gli amici di Peppa sono Susy pecora, Rebecca Coniglio, Danny Cane, Zoe Zebra, Pedro Pony e tanti altri animali che vivono nelle loro case sulle colline immerse nel verde. Chi non desidererebbe vivere in mezzo a tanto verde?
  • La loro città è  multirazziale e tutti vivono con armonia in questo contesto in cui ognuno conserva le sue personali caratteristiche animalesche, infatti Peppa grugnisce prima di parlare, così come Danny cane abbaia e Susy Pecora bela...insomma ci si arricchisce delle reciproche differenze.
  • Il nonno di Peppa Pig coltiva l'orto dietro casa e coinvolge Peppa e George nelle sue attività oltre a istruirli sull'utilizzo "della compostiera". E poi li porta in barca e insieme a Nonna Pig prepara loro dei deliziosi manicaretti con le verdure dell'orto, convincendo anche il piccolo George a mangiare l'insalata. Ora ditemi voi, quanti sono i contesti ludici in cui si spiega ai bambini come utilizzare la compostiera???
  • Mamma Pig lavora da casa, ha il suo computer e così riesce a gestire con molta serenità il lavoro e la famiglia. Non è necessario commentare...
  • La zia di Rebecca Coniglio è una donna molto impegnata infatti guida l'autobus della città, gestisce la caserma dei pompieri, lavora al supermercato e al carretto dei gelati. Ma  sa anche guidare l'elicottero e insieme a sua sorella Mamma Coniglio organizza eventi di beneficenza. Quant'è bella l'emancipazione femminile e soprattutto quanto è bello ricevere anche la stima degli esemplari di sesso maschile!!!
  • In alcuni episodi si parla delle regole del vivere civile come quello in cui i bambini sono al parco giochi e imparano a rispettare il proprio turno, anche se poi Nonno Pig interviene e credendo di fare del bene rompe l'equilibrio precostituito...ergo se lasciassimo i nostri piccoli a gestirsi da soli resteremmo forse a bocca aperta nel vedere di cosa sono capaci!
  • Peppe e George amano saltare nelle pozzanghere di fango insieme ai genitori...si divertono da matti e nessuno li sgrida...l'importante è che poi si facciano il bagnetto prima di cena! Quante di noi mamme si sentono così "libere" da sporcarsi insieme ai propri figli? Io faccio molta fatica...ma se voi ci riuscite con facilità vi invidio davvero!
E voi che ne pensate? Conoscete questo cartone animato?

N.B. Non amo piazzare la mia bimba davanti alla tv e non credo che tale strumento possa in alcun modo sostituire il ruolo dei genitori. La guardiamo poco per fortuna e pertanto le mie sono semplici considerazioni su un programma che tra gli altri a mio avviso merita considerazione.

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