venerdì 29 luglio 2011

Le 100 cose che amo. -CaT Sogni e Desideri - MammaFelice-

Con questo post partecipo alla Caccia al Tesoro di Mamma Felice, che ringrazio per il grandioso lavoro che svolge e che con questo evento mi permette di guardarmi dentro un po' di più.
Riuscirò a scriverne 100? Per ora iniziamo...
P.s. Non includo nella lista mia figlia, mio marito e la mia famiglia, perchè loro sono al di sopra di tutto!




  1. Sentirmi chiamare mamma
  2. Ogni manifestazione della vita e della natura
  3. La musica, tutta indistintamente, perchè come diceva Eros "...un mondo senza musica non si può neanche immaginare..."
  4. Il mare, sempre, in ogni stagione
  5. Il cinguettio degli uccelli la mattina presto
  6. Il caffè appena sveglia
  7. I pranzi di famiglia, quelli numerosi, dove c'è tanta confusione, e si respira tanto amore
  8. Leggere
  9.  Viaggiare
  10. Accoccolarmi vicino al camino in inverno
  11. Ascoltare il temporale sotto le lenzuola
  12.  I jeans
  13. Guardare vecchie foto, soprattutto quelle storiche dei nonni o dei genitori
  14. Mangiare popcorn accompagnato da un bicchiere di vino rosso
  15. Le sagre e le feste di paese
  16. Le tradizioni, impararle, ascoltare
  17. La pizza, ma quella fatta in Campania
  18. Curare le  piantine sul balcone
  19. Gli amici, quelli veri, quelli che anche se non li senti e non li vedi, è sempre come se non li avessi mai lasciati
  20. I pomodori
  21. Babbo Natale e tutto quello che rappresenta
  22. Le decorazioni natalizie e le vetrine addobate a festa
  23. Il mercato, chiassoso, caotico, colorato
  24. Collane e orecchini, ne possiedo tantissimi!
  25. Cantare a squarciagola mentre guido o faccio le pulizie in casa
  26. Tutto quello che è vintage
  27. Le sciarpe, soprattutto quelle fatte dalla mia mamma
  28. Le bambole di sfoffa
  29. La campagna, l'orto di mio padre, i suoi profumi, i suoi rumori, i suoi sapori
  30. La birra ghiacciata
  31. Le librerie, reali e virtuali
  32. L'Ikea
  33. Fare i puzzle
  34. Conoscere persone di differenti culture
  35. Il confronto
  36. I film di Giuseppe Tornatore
  37. La mia cameretta a casa di mia madre e tutti ricordi che vi sono custoditi
  38. L'Ape Maia, Lady Oscar, Georgie e tutti i cartoni della mia infanzia
  39. Il profumo della cannella
  40. Il profumo del pane appena sfornato
....continua qui...

martedì 26 luglio 2011

Un tuffo dove l'acqua è più blu

Capita che sei stanca. Lavoro, casa, famiglia, lavoro.
Capita che le ferie ti sembrano lontanissime, mancano ancora 2 settimane e 3 giorni, perchè sì...stai facendo il conto alla rovescia. Capita che fai un lavoro per il quale la gente quasi ti odia, perchè gli comunichi quante tasse deve pagare proprio mentra sta per andare in vacanza...e non solo tu devi lavorare, ti devi sentire anche imprecare contro...
Capita allora che mentre stai lavorando inizi a fantasticare di spiagge assolate, acque cristalline, profumi inebrianti di fiori, romantici tramonti e natura incontaminata...







Seychelles 2008
ti sforzi di rivivere quelle stesse sensazioni di "allora", ti sforzi di riassaporare i ricordi e te ne senti quasi appagato...
capita però che ad un certo punto senti uno strano rumore...IL TELEFONO!!!

Ufficio, luglio 2011
E ti rendi conto che devi scendere dalla nuvoletta...perchè sei ancora lì, in ufficio!
E a voi capita?

giovedì 21 luglio 2011

Una città e le sue tradizioni

Cava De' Tirreni. La città che mi ha adottato, la città di mio marito.
Una città che ai miei occhi ha sempre avuto un certo fascino, per i suoi portici, la sua millenaria Abbazia, ma soprattutto mi ha conquistata con le sue tradizioni.
Una città che ha fatto del folklore il suo orgoglio, città di sbandieratori, cavalieri e trombonieri, che ogni anno rievoca importanti avvenimenti storici e rivive e fa rivivere a chi la visita la magia del passato.
Il primo weekend di luglio si tiene "La disfida dei trombonieri", rievocazione dal sapore guerresco che trae origine dagli avvenimenti realmente accaduti nei mesi di luglio e agosto del 1460.




La storia narra che nel luglio del 1460, nella piana di Sarno, Ferdinando I d’Aragona venne attaccato dalle truppe di Giovanni d’Angiò; in quell’occasione i Cavesi corsero in aiuto del loro sovrano che, una volta liberato, poté riparare in Napoli. Nel settembre dello stesso anno, il giovane regnante, in segno di gratitudine, consegnò all’allora sindaco di Città de la Cava, Onofrio Scannapieco, una pergamena firmata in bianco dove apporre ogni tipo di richiesta. I cavesi però, inorgogliti da tale gesto, non la compilarono mai; in seguito, il sovrano consegnò agli inviati dell’Università, antica municipalità, il celebre Diploma delle Franchigie e Privilegi, tra cui la facoltà di fregiarsi dello Stemma delle armi Aragonesi e l’esenzione in tutto il regno da ogni peso di Dogana e Gabella.  La pergamena intatta è oggi ancora conservata con il sigillo regale nel Palazzo della Città.



Il sabato sfila il corteo in costume rinascimentale, che attraversa il centro storico fino a Piazza Duomo dove viene consegnato il Cero Pasquale e i Trombonieri ricevono la benedizione per la disfida del giorno successivo. La domenica è infatti il giorno della memoria storica, in cui viene simulato l’episodio della Battaglia del Sarno, con gli 8 Casali di Trombonieri dei 4 distretti che si sfidano con armi bianche per aggiudicarsi la copia  della prestigiosa Pergamena bianca, simbolo di fedeltà, lealtà e coraggio dei cittadini di Cava.




Ogni volta assisto con rinnovato entusiasmo a questo spettacolo di colori e suoni, bandiere sventolanti, suono di trombe e tamburi vibranti...il tutto ad animare questa città, in cui ogni famiglia cede almeno un figurante all'evento, in cui i ruoli si tramandano di padre in figlio...




Una cosa che mi colpì molto in positivo di Agostino, quando ci siamo conosciuti, fu l'orgoglio con cui diceva di appartenere agli sbandieratori, il modo in cui parlava del suo gruppo, in cui mi raccontava delle tradizioni cittadine, delle bellissime esperienze di vita che aveva potuto fare...











Lo incoraggiavo a trovare il tempo di partecipare alle uscite o almeno agli eventi più importanti, come la disfida appunto, per non perdere " la tradizione"...e una volta ho partecipato ad un evento anche io come figurante...peccato non avere neanche una foto...



Disfida 2004

Disfida 2004


Ogni tanto mi piace immaginare Siria tra qualche anno a sfilare con gli sbandieratori o a suonare il tamburo come suo papà, vista la sua propensione alle percussioni...e mi riempiva il cuore di gioia vederla assistere alla sfilata con entusiasmo e per nulla spaventata dai forti rumori.



Eccola mentre riflette...e si chiede in quale ruolo starebbe meglio...per ora si accontenta della bandiera, ma i tamburi..........mmmmmm chissà.........
......A quanto pare buon sangue non mente!

domenica 17 luglio 2011

11 mesi...di dolci sogni

Mentre dormi ti proteggo
e ti sfioro con le dita
ti respiro e ti trattengo
per averti per sempre
oltre il tempo di questo momento




arrivo in fondo ai tuoi occhi
quando mi abbracci e sorridi
se mi stringi forte fino a ricambiarmi l'anima




Questa notte senza luna adesso
vola.. tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri




Tu che sei nei miei giorni
certezza, emozione
Nell'incanto di tutti i silenzi
che gridano vita
sei il canto che libera gioia
sei il rifugio, la passione




Con speranza e devozione
io ti vado a celebrare
come un prete sull'altare
io ti voglio celebrare
come un prete sull'altare




Questa notte ancora vola
tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri



Sta arrivando il mattino
stammi ancora vicino
sta piovendo
e non ti vuoi svegliare
resta ancora resta per favore


e guarda come...
vola tra coriandoli di cielo
e manciate di spuma di mare
Adesso vola
Le piume di stelle
sopra il monte più alto del mondo
a guardare i tuoi sogni
arrivare leggeri



Vola... Adesso vola
Oltre tutte le stelle
alla fine del mondo
vedrai, i nostri sogni diventano veri!

"Mentre Dormi, Max Gazzè"

mercoledì 6 luglio 2011

Attraverso i suoi occhi



"I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta."
dal libro "Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry
Adoro guardare il mondo attraverso i suoi occhi, lasciarmelo spiegare dal suo entusiasmo di piccina, di personcina che ogni giorno scopre qualcosa di nuovo, qualcosa che io adulta forse avevo dimenticato, sottovalutato, o non capito...
E' un emozione immensa riscoprire insieme a lei il divertimento di andare sulle giostrine...





...vedere nascere una tenera amicizia tra due piccine che si vedono simili, si studiano, si scrutano, si toccano...
Foto di Edmondo Grimaldi

Foto di Edmondo Grimaldi

...e poi il mare...la spiaggia, l'acqua, le persone, bagnarsi i piedini...

... e ritrovare la sua amichetta, e di nuovo studiarsi, scrutarsi, toccarsi, giocare insieme...



La vita, l'amicizia, l'amore...hanno un nuovo significato se guardati attraverso gli occhi di un bambino!

martedì 5 luglio 2011

I colori dell'estate

Rosso. Oggi l'estate è di colore rosso.


Rosso come i papaveri che crescono liberi e indipendenti nel giardino di mio padre, e che mi ricordano le estati della mia infanzia, in campagna dai nonni...



...Oppure rosso come i fiori di questo cactus, ricordo di qualche estate fa...prima  che lo stesso mi abbandonasse...


...Rosso come questa fragolina di bosco che spunta timida tra le foglioline verdi e che mi riporta ai picnic in montagna di tanti anni fa in cui la loro raccolta era il gioco preferito...


...rosso come i fiori del melograno, frutto di un albero leggendario che da sempre, in tutte le culture, è associato alla fertilità, che rappresenta l'esuberanza della vita...

sabato 2 luglio 2011

La voce delle donne

Oggi ho un'ospite. Una donna che ha deciso di far sentire la sua voce scrivendo una lettera.
Non ad una persona qualsiasi, ma niente poco di meno che al  Presidente Napolitano. E lo ha fatto per esprimere il suo rammarico, la sua sofferenza di fronte ad un problema che non può e non deve lasciare indifferenti...quello della "monnezza" a Napoli e provincia.
Con il suo consenso la riporto sul mio blog, perchè quando l'ho letta pubblicata qui mi sono emozionata, perchè la voce di una donna che si erge dall'indifferenza generale deve essere ascoltata, perchè nonostante io non viva direttamente questa emergenza non posso ignorare quello che avviene al di là del mio giardino.


"Caro presidente Napolitano, sono una sua concittadina che oggi abita a Pozzuoli: la perla di un golfo di straordinaria bellezza, la culla dei Campi Flegrei, la custode di alcuni tra i tesori archeologici piu’ grandiosi del mondo, un museo a cielo aperto che ancora oggi respira storia ad ogni angolo di strada, la città di Sofia Loren e la terra di altri ottantamila cittadini. Eppure se la vedesse oggi caro Presidente… non la riconoscerebbe piu’ la nostra deliziosa Pozzuoli.

Anche qui infatti, proprio come a Napoli, in questi mesi domina un triste e insopportabile panorama monotono che sta pericolosamente cancellando sogni e speranze oltre a compromettere pericolosamente la nostra gia’ precaria salute e la vivibilita’ di questo piccolo paradiso ormai dimenticato.

Sono venuta a vivere qui dieci anni fa: avevo scelto Pozzuoli perche’ era tra le altre località limitrofe quella che mi concedeva insieme il lusso di godere di quel mare che da autentica napoletana non avrei mai potuto allontanare troppo dalla mia vista, e di avvicinarmi all’unico polmone verde di questa zona,: la riserva naturale degli Astroni, oasi protetta dal WWF da oltre vent’anni.

Ma purtroppo da qualche mese ormai lo scenario a cui siamo sottoposti è prepotentemente cambiato e l’unica cartolina che potrei inviarLe in questo momento sarebbe quella di un cassonetto dell’immondizia. Ogni sera per raggiungere casa mia dall’uscita della tangenziale di Pozzuoli, sono costretta a percorrere quei 2 km di Via Campana che sono ormai diventati semplicemente strazianti. E da cittadina, soffro immensamente ad assistere a questo lento e progressivo sfiorire di una bellezza che vedo ogni sera piu’ spenta, piu’ depressa, piu’ vinta.

Sono 2 km di spazzatura, signor Presidente, 2 km di cumuli di immondizia di qualsiasi genere, distese di sporcizia e sudiciume che costeggiano la strada che percorro come se si fossero definitivamente radicate al terreno e non ci volessero più abbandonare, 2 km di fetore che stanno soffocando qualsiasi velleità.

Al mattino quando esco di casa e mi metto in macchina, mi sforzo ad immaginare che quello spettacolo devastante sia stato nella notte finalmente spazzato via. E quando invece mi scontro duramente con una realtà ben diversa dalla mia generosa immaginazione, e anzi mi rendo conto che la pattumiera a cielo aperto prosegue determinata nel suo incedere conquistando altri metri di indifeso marciapiedi, inizio a dirottare le mie preghiere verso il buon Dio. Ma ogni sera al mio rientro comprendo che scomodare il Padre Eterno per queste meschinita’ frutto solo della incapacità umana è cosa alquanto inutile e allora ricomincio a sperare e ad immaginare un nuovo giorno...

Nel mio condominio ci sono quasi 100 famiglie, ci siamo organizzati autonomamente gia’ da qualche anno per fare la raccolta differenziata perche’ il comune di Pozzuoli non ha ancora avuto questa brillante ma semplicissima idea. E nonostante cio’ quest’anno ho pagato ben 383 euro di tassa sui rifiuti solidi urbani contro i 289 euro dello scorso anno. Nel mio condominio come in quelli vicini, vivono persone civili, famiglie attente all’ambiente: curiamo a nostre spese un piccolo fazzoletto di verde che cerchiamo di tutelare e di proteggere con i denti per consentire ai nostri figli di giocare all’aria aperta e di respirare senza preoccupazioni. Abbiamo realizzato sempre a nostre spese un campo di calcio per impegnare i nostri ragazzi ed educarli allo sport. Appoggiamo iniziative sociali, ci impegnano ognuno nel proprio piccolo per rendere migliore la qualità della vita e arrivare dove le amministrazioni comunali non riescono. Ma da soli non possiamo fare null’altro di piu’. Da soli non riusciamo a fare un solo passo al di fuori del nostro portone. Da soli siamo deboli, siamo gia’ sconfitti.

Caro Presidente, so bene che Lei non ha nelle sue mani il potere di liberare la Sua adorata citta’ da questo strazio, da questo male che seppure sembri incurabile sono certa non debba ancora essere considerato ineluttabile, per questo sento bisogno ugualmente di chiederle aiuto.

Non possiamo piu’ vivere in queste condizioni, non possiamo abituarci a questa emergenza assassina, non possiamo restare schiavi della camorra, della mala amministrazione pubblica, dell’ignoranza e dell’incivilta’, ma neanche del razzismo, del pregiudizio, del boicottaggio e degli interessi politici pubblici o privati che siano.

Siamo fieri e orgogliosi che a Napoli sia stato eletto Luigi De Magistris, che indipendentemente dalle ideologie politiche rappresenta un fondamentale punto di rottura con il passato e incarna le ultime speranze che scoraggiate erano rimaste ad aleggiare sconsolate in città. Abbiamo assistito nelle ultime settimane ad una sostanziale presa di coscienza del popolo napoletano che si è risvegliato da un troppo lungo letargo e adesso lotta in prima persona per realizzare i progetti che quest’uomo che mi piace considerare un moderno Masaniello sta restituendo alla nostra volontà. Ma oltre alla città di Napoli esiste anche una provincia, un territorio martoriato, avvelenato, prigioniero di un presente che non rende onore alla sua gloriosa storia e che non rappresenta tutta la sua gente.

Caro Presidente, Napoli e la sua provincia hanno bisogno del suo aiuto, della sua sensibilita’, del suo giudizio, del suo conforto.

Dia voce la prego a questa citta’ che sanguina, dia voce alle persone oneste che desiderano solo avere una vita sociale civile, dia voce all’angoscia che stiamo trasmettendo ai nostri bambini, dia voce al nostro futuro prima che venga anch’esso sepolto dall’immondizia come tutto il resto.

Emanuela Mandarini
napoletana d’origine, puteolana d’adozione, e soprattutto italiana"

Grazie Emanuela per questa tua testimonianza, grazie per questo gesto che esprime in toto la fierezza di un animo che non vuole soccombere di fronte alle circostanze più difficili, grazie perchè non ti arrendi.
Grazie soprattutto per l'esempio che hai dato a tutti coloro (me compresa) che troppo spesso non hanno la forza e il coraggio di esprimere con altrettanta intensità le proprie emozioni.
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