Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza,
o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita.
dal libro "Veronika decide di morire"
Pochi giorni fa nella nostra città una ragazza di 31 anni si è tolta la vita. Non la conoscevo ma in una piccola realtà notizie come questa hanno una cassa di risonanza enorme. Non si parla d'altro e in alcuni momenti non riesco a comprendere se è davvero necessario farlo continuamente e interferire con chiacchiere da bar nella dimensione personale di una famiglia così irrimediabilmente distrutta.
Il mio pensiero è costantemente rivolto ai suoi genitori, condannati per sempre a vivere con il peso di chi non è stato in grado di evitare un gesto così estremo, così incomprensibile, di impensabile coraggio ma, a mio avviso, anche di altrettanto egoismo.
Una mia insegnante diceva che "Nel suicidio c'è il coraggio di chi non ha coraggio".
Forse è vero. Ma pur non volendo giudicare, perché nessuno potrà mai comprendere l'intensità di un momento talmente buio da determinare un salto nel vuoto dal terzo piano, restano le domande: esiste la possibilità che uno spiraglio di luce possa incanalare tale coraggio nella risoluzione di una sofferenza profonda? Quanta energia interiore è necessaria per compiere un folle gesto e quanta ne serve invece per rialzarsi ed andare avanti?
Il mio pensiero è costantemente rivolto ai suoi genitori, condannati per sempre a vivere con il peso di chi non è stato in grado di evitare un gesto così estremo, così incomprensibile, di impensabile coraggio ma, a mio avviso, anche di altrettanto egoismo.
Una mia insegnante diceva che "Nel suicidio c'è il coraggio di chi non ha coraggio".
Forse è vero. Ma pur non volendo giudicare, perché nessuno potrà mai comprendere l'intensità di un momento talmente buio da determinare un salto nel vuoto dal terzo piano, restano le domande: esiste la possibilità che uno spiraglio di luce possa incanalare tale coraggio nella risoluzione di una sofferenza profonda? Quanta energia interiore è necessaria per compiere un folle gesto e quanta ne serve invece per rialzarsi ed andare avanti?
E' un quesito che mi pongo anche io e che, visti alcuni eventi simili nel posto in cui vivo, sento dentro. Le due domande che ponti sono molto profonde e quanto è difficile rispondere, ahimè!
RispondiEliminadi fronte al suicidio è difficile parlare. Non oso pensare al dolore dei suoi genitori!
RispondiEliminacredo che per saltare da una finestra nel vuoto ci voglia tanto, troppo coraggio......
RispondiEliminaE' successo anche a me di fare le tue stesse riflessioni molto di recente, per un analogo accadimento, di un mio amico di Salerno, mia stessa età, tanti momenti divertentissimi passati insieme; questo mi ricordo bene di lui, le sue risate e la sua espressione mentre rideva... difficilissimo commentare, impossibile direi.
RispondiEliminaE non c'è risposta.