Credo di averlo detto già altre volte sul blog che il mondo visto dai bambini riserva sempre sorprese inaspettate. Ed è meraviglioso trovare ogni giorno conferma di quanto sto sostenendo.
Antoine de Saint- Exupéry scrisse nel suo famosissimo libro " Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano)".
Ma quando esattamente abbiamo smesso di guardare le cose con gli occhi dei bambini? Quando nella nostra testa si sono create tutte le strutture e le sovrastrutture che ci hanno fatto dimenticare la semplicità delle cose?
Stamattina ci pensavo scendendo dall'autobus e camminando verso l'ufficio. Sì perché a me il viaggio mattutino scatena sempre pensieri profondi (quando non mi si aggrovigliano le budella per la situazione drammatica dei trasporti pubblici!).
In particolare due episodi mi hanno fatto riflettere sull'estrema semplicità con cui i bimbi vedono le cose del mondo.
Il primo. Siamo diretti in auto verso il nido, accendo la radio e inizio a canticchiare "L'essenziale". Mia figlia mi chiede " Mamma cos'è l'essenziale?".
Ecco, penso, domande esistenziali alle 8 di mattina, fantastico!
Io (un pò in difficoltà) : "l'essenziale è la cosa più importante che c'è, quella che ci serve assolutamente"
Siria: "ma allora anche l'elettricità è importante?"
Io (che mi aspettavo che dicesse sei tu mamma la cosa più importante): "bé sì, anche l'elettricità è importante."
E cala il silenzio. Sto ancora sudando per la spiegazione di poche settimane fa sulle pale eoliche che scopro che mia figlia è dotata di un notevole senso pratico e che neanche tre-enne ha iniziato a stilare la sua personale e semplice classifica delle cose importanti per sopravvivere.
Mentre rifletto su questi "massimi sistemi" e continuo a camminare verso l'ufficio, assisto ad un siparietto davvero interessante. Un bimbo in età scuola d'infanzia, tutto carino con il suo grembiulino e scarpe da fighettino in erba, incontra con il suo papà una giovane zia sigarettomunita.
Si salutano e il papà gli intima: "Tesoro, dì alla zia che non si deve fumare!"
E la zia prontamente risponde: "E' vero amore! Vedi? La butto subito!" e getta il mozzicone in terra.
Il bimbo allora con tono di rimprovero le dice " Zia e non si butta neanche a terra!"
Il bimbo allora con tono di rimprovero le dice " Zia e non si butta neanche a terra!"
In quel momento, sorpassando il terzetto, sono scoppiata in una risata mentre la maleducata signorina, che probabilmente avrà desiderato scomparire, si contorceva in una smorfia di imbarazzo!
Nel giro di un'ora ho ricevuto due lezioni di semplicità e mi sento enormemente arricchita.
Ora, la butto lì...non è che un governo tecnico di bambini riuscirebbe a risollevarci da un ignobile destino?
Si sente dire spesso che per capire i bambini occorre abbassarsi al loro livello, mentre invece sono loro a farlo, per capire noi.
RispondiEliminaPer certi versi un governo di bambini lo abbiamo già: è "tutto mio", "io prima di tutto", "fatemi mangiare e divertire che è solo questo che conta"! ;)
RispondiEliminaBattute a parte, ho sempre adorato quella frase del Piccolo Principe e quando sono coi miei bimbi ci ripenso spesso!
hai proprio ragione! quando si cerca di guardare il mondo con i loro occhi tutto diventa più semplice e fantastico...e te lo dice una che molto spesso, forse troppo fa uscire fuori la bambina che è in lei;-))
RispondiEliminaIl governo tecnico di bambini lo trovo geniale
RispondiEliminaun'idea geniale!
RispondiEliminaun governo "5 caramelle"! Sì io ci sto!
RispondiEliminatutto semplice e puro... wow
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