Poco tempo fa, grazie alla newsletter di greenme ho scoperto dell'impresa di Greenkika e incuriosita ho letto due libri da lei segnalati ,“Dormire nudi è verde” di Vanessa Farquharson. e “ Un anno a impatto zero” di Colin Beavan.
Li ho letteralmente divorati e leggendo leggendo ho iniziato a rimuginare su quanto il mio stile di vita fosse verde. Non che prima certe domande non me le ponessi, diciamo piuttosto che da quando sono mamma mi interrogo un po’ di più…
Ho stilato un elenchino delle mie abitudini che potrei qualificare green, di quelle per niente green, e di quelle che potrei migliorare.
Il bilancio non è stato poi così negativo, tutto sommato sono sulla buona strada…
Ma può bastare qst a definirsi “un tantino verde”? non credo.
La riflessione ha riguardato anche un altro punto: quanto l’ambiente in cui vivo può influenzare le mie abitudini…o sono le mie abitudini che devono portare un cambiamento nel mio ambiente???
Il contesto sociale e ambientale in cui vivo non incoraggia a vivere in maniera sostenibile, c’è poco interesse da parte delle istituzioni, impera una forma mentis (ahimè tipicamente meridionale) per la quale è sempre qualcun altro a dover fare qualcosa per migliorare la situazione…
Ma posso farne una giustificazione? Posso accettare passivamente il disinteresse comune alle tematiche ambientali, il “ma chi te lo fa fare”, e “secondo te il mondo lo devo salvare proprio io?” che ogni tanto sento dire? No. No come donna, no come madre, anzi è proprio mio dovere di madre, preoccuparmi di ciò che trasmetto alle generazioni future, di quello che lascio dietro di me.
Lo so che da sola non posso cambiare il mondo, come qualcuno mi ricorda costantemente… tanto più che non mi ritengo neanche così virtuosa…
Vivere in maniera sostenibile vuol dire allora anche dire no alle giustificazioni, no all’atteggiamento passivo e scoraggiato, no al disinteresse…
E allora che fare? Piccoli passi, nuove attenzioni quotidiane, nuove abitudini da introdurre poco alla volta, senza fare troppo rumore, con l’auspicio che possano generare una piccola onda d’urto intorno a me… e con il tempo un grande cambiamento.
"E allora che fare? Piccoli passi, nuove attenzioni quotidiane, nuove abitudini da introdurre poco alla volta, senza fare troppo rumore, con l’auspicio che possano generare una piccola onda d’urto intorno a me… e con il tempo un grande cambiamento"
RispondiEliminacondivido in pieno :)
non ho letto il libro di colin (non ce l'hanno in biblioteca da me) ma ho letto quello di vanessa. mi è piaciuto; molto polemica, un po' pasticciona, molto alle prime armi! carino, simpatico. mi ha ispirata a spegnere il frigorifero :)