lunedì 30 dicembre 2013

La Ricchezza Più Grande

E' passato un altro anno, tempo bilanci e considerazioni, tempo di buoni propositi e desideri.
In realtà credo che non ne farò, i buoni propositi non li ho mai rispettati e quanto ai bilanci, ho già la tendenza a rimuginare troppo sulle cose che accadono, perciò, consapevole di quanto di bello e brutto c'è stato, saluto il 2013 e va bene così.

C'è un ricordo della mia infanzia che in questi giorni riaffiora spesso.
Avevo circa cinque o sei anni, passeggiavo una domenica mattina in paese con mio padre che mi aveva comprato qualcosa, forse figurine. Dovevo aver espresso il mio malcontento per non aver avuto altro e iniziato a fare considerazioni sulla ricchezza e sul come sarebbe stato bello avere tanti soldi per comprare tutto quello che avrei voluto.
Mio padre tenendomi per mano mi disse: "La ricchezza più grande è l'affetto".

Forse c'è qualcosa che non posso evitare di "propositare", per quanto io voglia semplicemente respirare la vita a pieni polmoni, non posso fare a meno di pensare a quelle parole in questi giorni di chiusura e riapertura dei conti.
In fondo è così, non c'è tesoro più grande degli affetti e senza questi non andiamo da nessuna parte.

Ok. Allora un punto fermo dell'anno che verrà sarà questo: ricordarmi sempre della ricchezza più grande, quella che allora mi ha insegnato mio padre e che ancora oggi mi insegna tutte le volte che perdona e dimentica, tutte le volte che pone gli affetti autentici al di sopra di ogni incomprensione, diverbio, o dolore passato.




sabato 28 dicembre 2013

L'Arte del Presepe

Quest’anno faccio il più bel Presepio di tutti gli altri anni. Pastorella, o’ terzo piano, mi ha incontrato per le scale e mi ha detto che lo fa pure lui il Presepio.
Mi ha detto: “ facciamo la gara ”. Sta fresco …… Lo voglio far rimanere a bocca aperta.
                                                                                                Da Natale in Casa Cupiello

Tra le tradizioni più sentite della nostra regione nel periodo Natalizio, emerge senza ombra di dubbio quella del Presepe Artistico, e per esser più precisi, quella del Presepe Napoletano.
Eh sì, perché il Presepe Napoletano ha una peculiarità, e cioè di rappresentare la nascita di Gesù nella Napoli del Settecento.
Come molti sanno a Napoli è famosa la c.d. Via dei Presepi, San Gregorio Armeno, che vale una visita almeno una volta nella vita, in quanto offre una suggestiva vetrina di tutto l'artigianato tradizionale in materia.
Ma anche nella nostra città, ci sono eventi e mostre degne di questo nome.
In particolare vorrei mostrarvi qualche foto del bellissimo presepe allestito da un'associazione cavese che da anni si fa promotrice della nostra cultura, unendo gli elementi tipici della tradizione con le nuove espressioni dell'arte contemporanea, l'Associazione Genesi '82.
E' un presepe cui teniamo molto, perché allestito da amici che mettono il cuore in questa attività e ogni volta che lo visitiamo ci fanno sentire accolti come a casa.
Mettetevi comodi, parte il nostro tour.







Nel tradizionale Presepe Napoletano, nulla è lasciato al caso, c'è tutta una simbologia dietro ogni figura, tutto un mescolarsi tra sacro e profano, antico e moderno, in quello che è definito l'anacronismo tipico del Presepe stesso.
Come il fiume, esplicito richiamo a tutte le mitologie nelle quali l'acqua è legata alla morte e alla nascita divina, o il ponte, simbolo di passaggio tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.
O ancora la Chiesa, o il Crocifisso, che testimonia l'anacronisticità della rappresentazione.






E poi c'è il mercato, in cui le varie attività lavorative rappresentano i principali commerci che si svolgono durante l'anno, infatti ogni venditore rappresenta un mese del calendario.
Ci sono i personaggi tipici, come Benino, il pastore dormiente, colui che sogna il presepe e che non deve essere assolutamente svegliato, altrimenti il presepe stesso svanirebbe.
O ancora Stefania, la giovane vergine che, quando nacque il Redentore, si incamminò verso la Natività per adorarlo. Bloccata dagli angeli che vietavano alle donne non sposate di visitare la Madonna, prese una pietra, l’avvolse nelle fasce, si finse madre e, ingannando gli angeli, riuscì ad arrivare al cospetto di Gesù il giorno successivo. Alla presenza di Maria, si compì un miracoloso prodigio: la pietra starnutì e divenne bambino, Santo Stefano, il cui compleanno si festeggia il 26 dicembre.







Insomma, non perdete l'occasione se vi trovate da queste parti di fare il c.d. "giro dei presepi", e in particolare se passate da Cava De' Tirreni non lasciatevi sfuggire la mostra "L'Arte Del Presepe", anzi, prenotate una visita guidata, non rimarrete delusi.





Se poi volete approfondire la storia del Presepe vi consiglio il delizioso nuovo libro di Luciano De Crescenzo "Gesù è nato a Napoli", una vera chicca per chi come me ama riscoprire le tradizioni e, perché no, ha un debole per il suo autore ;-).


martedì 17 dicembre 2013

Ed è quasi Natale

In questa settimana appena trascorsa la vita mi ha donato davvero tanto...è questo che succede quando ci si dispone con l'animo in positivo e rivolto all'essere e non all'apparire.
Il Natale si avvicina, ancora non ho provveduto a tante cose ma non importa, ho ricevuto alcuni regali che ovviamente non si sono avvicinati neanche di striscio all'albero, perché sono stati già aperti...




Abbiamo avuto tanto sole e la cosa mi ha ovviamente reso mooooolto felice.
Mi sono nutrita di parole, messaggi scambiati con le amiche su What's Up che si informavano del mio stato di salute e non solo, chiacchiere in treno, in ufficio, mail con amiche virtuali, e poi le righe scritte per me da Anna, compagna di viaggio mattutino, persona dall'animo grande che ci dedica spesso i suoi pensieri nero su bianco.
E poi c'è stato il compleanno del marito a cui ho preparato la torta caprese, le candeline da soffiare, perché in fondo è giusto celebrarsi in queste occasioni, dare valore anche a quei gesti, che spesso abbiamo snobbato, apparentemente insignificanti, ma in realtà pieni di valore.



Ho preparato delle decorazioni per alcune amiche che avranno sui loro alberi qualcosa di mio, ed ho ricevuto una decorazione in ceramica da aggiungere al nostro sempre più pieno di ricordi.
E poi è arrivato il pacchetto per lo scambio di Natale con tante cose belle, che mi ha fatto sentire come una bimba al momento di aprire i regali sotto l'albero.
Ho iniziato a leggere un classico senza tempo, "Lo Schiaccianoci" proprio perché di questa atmosfera non voglio perdere assolutamente nulla.
C'è stata la recita di Natale dei bimbi della scuola di Siria, non proprio ben organizzata, ma è sempre un'emozione vedere i nostri cuccioli che si esibiscono...
Abbiamo passato una mattinata a zonzo per le strade di Salerno tra i mercatini di Natale e abbiamo comprato soprattutto prelibatezze da gustare nei prossimi giorni di festa con i nostri cari.
Ho letto dei post bellissimi, come questo di Daniela e quest'altro di Chandana, dai quali emerge, dirompente  e contagioso, uno spirito natalizio bellissimo.
E dulcis in fundo un pomeriggio tutti e tre sul divano, sotto le coperte a guardare la tv e sonnecchiare...evento più unico che raro, ma tanto tanto piacevole!




Il Natale sta arrivando...la magia è già nell'aria per chi ha il cuore pronto a riceverla...
Auguri affinché questa magia sia sempre con voi!

martedì 10 dicembre 2013

7 Giorni di Gratitudine

Sarà che mi sto immergendo nello spirito natalizio, sarà che ho deciso di non permettere alla mia mente di diventare la mia padrona, sarà che ha smesso di piovere, nonostante l'influenza che mi ha messo a letto, io in questi giorni mi sento davvero piena di gratitudine. Me la sento scorrere dentro le vene, mi ossigena, mi fa sentire Me.

E allora negli ultimi 7 giorni ho sentito gratitudine per...




Gli abbracci di mia figlia, le sue carezze, i suoi complimenti.
La disponibilità di mio marito a capirmi e ad ascoltarmi.
Le mattinate relativamente tranquille in ufficio.
La mezz'ora di allenamento Curves in pausa pranzo, un ritaglio di tempo per me solo.
Il bookcrossing in palestra, lasciar cadere finalmente il pregiudizio che negli ambienti del fitness la cultura è solo un miraggio.




La passeggiata pomeridiana in centro con la mia piccola, ammirare la piazza della Città all'imbrunire e convincermi definitivamente che la vita di un piccolo centro è molto più affine a me, che è bello uscire e sapere di incontrare sempre qualcuno con cui scambiare una parola, un saluto, considerare "la piazza" il salotto cittadino, il luogo principale di interazione collettiva.
Fermarmi a riflettere sull'essere e sull'avere, sentire consapevolmente di avere tanto e desiderare ancora più consapevolmente di essere e di voler fare.
Preparare il pacchetto per il Mug Swap di Daniela.
La burratina pugliese trovata al supermercato, messa in tavola per cena e gustata con tutti e cinque i sensi.
Arrivare in ufficio e trovare per la prima volta dopo 7 anni un piccolo abete vero da addobbare...anche questo è un segnale, positivo, del cambiamento che abbiamo vissuto.
La rosa "incantata" che mi hanno portato i miei tesori di casa per augurarmi una buona guarigione.
Il disordine cronico della nostra cucina-sala da pranzo, la stanza più vissuta della casa
La pizza rustica che ci ha portato mia suocera per cena domenica sera.
Il nostro piccolo presepe che prende forma.







Anche se mi sento ancora un po' acciaccata e sono dovuta rientrare a lavoro, causa scadenze, mi voglio sforzare di portare con me questo sentimento...e altrettanto auguro a tutti di voi che passate di qui!
Buona settimana...

venerdì 6 dicembre 2013

Piccoli Attimi di Letizia

Sembra facile. Ma non lo è. Mi riferisco al godere delle piccole cose. A soffermarsi sulla loro importanza e a lasciar scorrere tutto il resto.
Ho avuto giornate buie, piccole difficoltà quotidiane che la mia mente ha provveduto ad ingigantire. La mia mente che troppo spesso non vuole andare avanti, continua a soffermarsi sul passato, su quelle che cose che hanno fatto male, ma che adesso semplicemente non sono più.
Oh sì, sono brava a parlare io, ma poi in pratica basta un niente e tutto va a farsi benedire.
Così cerco di fare uno sforzo per rendere produttive le mie giornate, per risvegliare l'appetito e la voglia di fare che fa comunque parte di me, del mio essere un moto perpetuo.
Ho deciso di far lavorare le mani, di creare qualcosa per Natale, di sfidare ancora una volta quella concezione negativa di me stessa che mi vuole incapace di realizzare qualcosa di apprezzabile.



Feltro, ago e filo, palline e vecchi gomitoli, colori e cartoni delle uova, vecchi astucci di pastelli e disegni da colorare con la mia bambina, mi hanno aiutato a sgomberare la mente, a distaccarmi dalle paure ed a parlare più liberamente.
E mi hanno donato piccoli, importanti, attimi di letizia.



Trovare nel vecchio astuccio di colori di mia sorella, trafugato da casa di mia madre, un foglietto sgualcito con una poesia scritta in calligrafia infantile che adesso custodisco nel cassetto del comodino come il più prezioso dei cimeli.
Il "Grazie" di Siria per averle cucito una Natività in pannolenci per il suo alberello, un grazie pieno di gioia, quella gioia pura che solo i bambini sanno donare.
La soddisfazione per aver appeso sull'albero anche quest'anno delle "mie decorazioni" e vederlo sempre più nostro, sempre più unico, un albero che parla della nostra famiglia, della nostra vita.




Programmare con un'amica la partecipazione a dei corsi di cucito creativo per l'inizio del nuovo anno e vedermi già con ago, filo e stoffine ad imparare qualcosa di nuovo.

Basta poco per provare gratitudine, per ritrovare la fiducia nel futuro, per sentire che nonostante tutto la bellezza riesce sempre ad emergere dai problemi della quotidianità.

lunedì 2 dicembre 2013

Del cercare e del trovare. Cose Belle #10

Ho cercato l'autunno. Questo autunno che non ho mai amato, e fino a poco tempo fa neanche lontanamente apprezzato. Come potevo io, che coltivo il sogno di andare a vivere ai tropici, per stare in ciabatte tutto l'anno, apprezzare una stagione che spalanca le porte al Generale Inverno? Che porta le piogge, i pomeriggi al buio, le mattine umide che mi sembra di stare in Val Padana pur vivendo nel profondo Sud?  Ma si cambia, per fortuna, che la staticità d'animo non è per niente una bella cosa.
Ho cercato l'autunno perché volevo innamorarmi anche io dei suoi colori, odori, sapori.

Ho iniziato la ricerca a tavola: uva fragola, melagrane, caldarroste.
Ah le caldarroste, per strada, a casa, l'odore inconfondibile, il sapore del quale sono golosa, il buon vino che le accompagna...






Poi  l'ho cercato fuori, per strada, in campagna. Ho guardato la terra, il cielo, gli alberi, la luce sempre diversa, e ogni volta era una scoperta nuova...







E poi, diciamola tutta, l'ho cercato anche a casa, in una tisana calda, nel tepore di una copertina accucciata alla mia principessa mentre leggiamo un libro e ci appisoliamo, in un sabato pomeriggio di pioggia, nelle decorazioni di Halloween, nel vino fatto a scuola,  nel nostro nuovo albero delle stagioni...





Ti ho cercato autunno e ti ho trovato, e proprio adesso che inizio ad innamorarmi, tu che fai? Mi lasci?
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